La sinergia tra Cama52 e Fabbian, storica azienda di design specializzata nella produzione di lampade, ha portato alla creazione di uno spazio che non è solo esteticamente accattivante, ma anche funzionale e in linea con i valori del brand.

Il progetto era elegante e ambizioso. Era nato da un architetto esterno, Massimo Marcomini, e proprio questa collaborazione si presentava come una delle maggiori sfide per il nostro lavoro. Il dialogo con un architetto esterno, infatti, esigeva da parte nostra un approccio diverso e una comunicazione più fitta per allineare visioni e aspettative. In altre parole, erano necessari architetti e professionisti in grado di parlare la sua stessa lingua, così da intervenire sulle possibili problematiche del progetto.

Inoltre, essendo Fabbian un produttore di illuminazioni, la gestione delle luci e dei lampadari doveva essere impeccabile. Così, abbiamo lavorato a stretto contatto con Massimo Marcomini e con il cliente per trovare il giusto equilibrio tra estetica e funzionalità energetica. I nostri ingegneri hanno saputo gestire al meglio l’impianto elettrico che reggeva quello di illuminazione: ne è nato un progetto eccellente, che univa l’eleganza della tradizione di un brand come Fabbian alla modernità di uno spazio espositivo come quello del Salone.

Uno degli elementi più originali di questa sintesi era la tile, un elemento architettonico in cristallo, una sorta di tenda di luci capace di impreziosire l’ambiente e dare carattere all’intero stand. Oltre all’impatto estetico, la tile aveva un peso fisico significativo, e questo richiedeva la precisione e la sicurezza nella fase di montaggio che solo uno specialista può avere.

Un secondo elemento chiave è stato l’inserimento di un vero albero di ulivo, intorno al quale sono state posizionate panche e tavolini. Un tocco di verde e di natura, che per contrasto rendeva ancora più rilevanti i prodotti di Fabbian. Questo spazio era destinato all’accoglienza, e per l’occasione era stato creato anche un bar. La sfida era così doppia: trasportare l’albero e costruire una pedana che contenesse tutto l’impianto elettrico funzionale al bar. Quali erano i nostri punti di forza da mettere in gioco? Certamente una precisione nella logistica capace di prevenire eventuali problematiche e di occuparsi del trasporto dell’ulivo in tempi brevi; e poi, la presenza di uno staff sempre presente in fiera, in grado di intervenire rapidamente qualora qualche elemento non funzionasse a dovere.

Come vera e propria ciliegina sulla torta di un progetto eccezionale, lo stand ha avuto l’onore di ospitare Federica Pellegrini, un altro simbolo di eccellenza veneta, aggiungendo un tocco di glamour all’evento.